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giovedì 29 luglio 2010

Santoro interroga Orlando sul degrado del largo dell'accoglienza

10 commenti:

  1. ASSESSORE ORLANDO!
    Il suo discorso è politicamente arrogante.

    Momentaneamente non ho tempo per commentare ma ...

    Le assicuro che interverrò in merito alle sue parole politiche.

    Le farò assaporare l'ebrezza della politica mescolata con l'arte-cultura-sport-moda.

    Un consiglio politico le lascio:
    si dimetta da assessore anzi mi rivolgo al SUO sindaco ... lo dimetta e se non vuole dimettrlo, ascolti l'intervento del suo assessore.
    Medita sindaco e assessore medita e fate tesoro di quello che dico
    Renato

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  2. Assessore non voglio attendere giorni seguenti per concederle arte-sport-cultura-moda.
    Lei, nell’intervento ha parlato di diserbanti. Spero non siano parole buttate al vento (LE SUE) oppure un’insieme di parole poste per caso.
    Deve sapere, assessore, ogni qualvolta parla in consiglio comunale non colloquia coi consiglieri ma con l’intera cittadinanza.

    Capisco bene che è un avvocato ma … ad ognuno il suo.

    Se fossi stato un consigliere, alle sue osservazioni avrei aggiunto quello che segue.

    la scoperta sulla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) effettuata dalla Clinica Neurologica Universitaria di Torino, ricerca che mette in luce, quale possibile causa di questa malattia devastante che ha colpito anche molti calciatori, l'uso dei diserbanti usati sia sui campi di golf che su quelli di calcio.

    Gli inconvenienti
    I risultati di un diserbo chimico non sono sempre quelli sperati, soprattutto se non si usa il prodotto giusto, alla concentrazione ottimale, e se si “colpiscono” involontariamente i tronchi ed i fusti di piante arboree ed arbustive (tigli, pioppi, aceri, sofore, acacie, rose, ortensie, ecc.) tanto più sensibili quanto più sono giovani. Inoltre, se si interviene in giornate molto ventose, si rischia di bagnare anche le foglie, se non addirittura i fiori, delle delicate piante erbacee poste nelle aiuole o nei vasi (impatiens, pelargoni, ecc.).
    Se non si opera nel modo giusto, si verificano intossicazioni che si traducono, visivamente, in: difformità di crescita, nanismo (raccorciamento degli internodi), affastellamento della vegetazione, foglie piccole, dal lembo carnoso, arrotolato verso l’alto (“a coppa”). Dato che non sono coinvolti patogeni infettivi, non occorre allarmarsi. Se si tratta di una sofora, di un tiglio o di una rosa, non resta che aspettare con pazienza che si formi la nuova vegetazione; se il “malcapitato” è un arbusto in vaso di dimensioni contenute, si può agevolarne la disintossicazione sostituendo completamente il substrato di crescita.
    segue commento ...
    Renato

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  3. segue commento di RENATO

    Per quanto attiene ai possibili effetti sull’uomo, nella letteratura sull’argomento si distinguono diversi tipi di tossicità:
    1. Tossicità acuta. È quella che si evidenzia in poco tempo dopo l’assunzione del principio attivo. In pratica si ha un vero e proprio avvelenamento che si manifesta di solito con mal di testa, vomito, diarrea, perdita dell’equilibrio; in casi un po’ più gravi si hanno tremori incontrollato; nei casi più gravi (cioè con assunzioni cospicue di principio attivo) si arriva a danni irreversibili del sistema nervoso o neuro-muscolare (paresi) o addirittura alla morte.
    2. Tossicità per accumulo. È l’effetto dell’accumulo di principi attivi liposolubili nel tessuto adiposo (grasso). La tossicità si manifesta quando si accumula una certa quantità di antiparassitario. quindi non si hanno i sintomi tipici dell’avvelenamento, bensì effetti dopo un certo numero di mesi o anni. Si tratta di problemi che insorgono in modo tale da rendere difficile un rapporto causa-effetto. Possono verificarsi problemi renali (p.es. da dicloroetano o composti rameici), insufficienza epatica, fibrosi polmonare, neuriti periferiche (p.es. da fosforganici, MCPA). Un tipico esempio di questo genere è quello del DDT che dava problemi solo dopo molto tempo dall’utilizzazione. In Italia il DDT è stato vietato con un DM del 1978.
    3. Effetti mutageni-cancerogeni. Sono quelli di più difficile individuazione poiché la comparsa di cellule tumorali non è facilmente ascrivibile a un solo fattore scatenante. Quello che si sa è che l’induzione alla neoplasia è spesso causata dall’uso ripetuto di piccole quantità di un certo composto chimico (caffeina, nicotina, derivati del petrolio, ecc.); è del tutto presumibile che certe molecole antiparassitarie abbiano un effetto di questo tipo e per alcune molecole l’effetto è stato accertato. Però questo non significa che chi usa antiparassitari muore sicuramente di tumore. I prodotti con accertato rischio cancerogeno riportano la dovuta frase di rischio contrassegnata dalla sigla R40 oppure R45,R46,R49 (molto pochi in realtà riportano tali frasi). Non si vuole, con la descrizione degli effetti suddetti, fare del terrorismo, ma solo indurre la dovuta cautela nell’uso dei prodotti fitosanitari.
    4. Effetti teratogeni. Si ritiene con una certa attendibilità, che alcuni antiparassitari inducano malformazione dei feti. Si tratta comunque di effetti che si verificano con dosi massicce. Un tragico esempio di ciò fu la fuga di Carbaryl (Sevin) dallo stabilimento Union Carbide a Bopal, India, nel 1986. In ogni caso anche per questi effetti sono previste idonee frasi di rischio contrassegnate con le sigle R60, R61, R62, R63, R64.
    segue commento ...
    Renato

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  4. segue commento di RENATO

    Diserbo chimico lungo le strade: un danno per ambiente e paesaggio
    19 maggio 2010
    [di Associazione Nazionale Dipendenti Aree Protette 394] L’Associazione nazionale del personale delle aree protette “394″ denuncia l’uso indiscriminato del diserbo chimico nella manutenzione stradale, che da alcuni anni si sta sempre più diffondendo in sostituzione del classico sfalcio. Viaggiando in auto in questo periodo gli effetti del diserbo appaiono tristemente evidenti: le strade sono spesso contornate da ampie fasce di terreno sterile e riarso, che hanno soppiantato la tipica vegetazione primaverile verde brillante e variopinta di fioriture.
    Ma – anche secondo un dossier diffuso dal prof. Taffetani dell’Università Politecnica delle Marche scaricabile dal sito www.associazione394.it, sezione Documenti – gli effetti sull’ambiente di tale pratica vanno ben oltre a quelli, seppure non secondari, di carattere estetico e paesaggistico. Il glyphosate, infatti, oltre ad essere il diserbante più comunemente utilizzato nella manutenzione stradale da parte dell’A.N.A.S. e di molte Province, è anche quello più aggressivo e meno selettivo oggi sul mercato. Sebbene ritenuto – ma non da tutti – innocuo nei confronti dei mammiferi (uomo compreso), questo diserbante arreca danni gravi alla vegetazione, che perde istantaneamente diversi decenni di maturazione accumulati con il tempo, e provoca la scomparsa locale di numerose specie; inoltre, arreca danni diretti e indiretti anche alla fauna “minore”, come gli insetti e gli anfibi, e agli organismi acquatici. Non secondario, infine, sarebbe l’effetto nel ridurre la naturale funzione di contenimento delle scarpate da parte della vegetazione, con conseguente aumento del rischio di frane e smottamenti. Insomma una pratica, quella del diserbo chimico lungo le strade, decisamente poco rispettosa del paesaggio e della fauna e dei naturali cicli biologici e geochimici. Essa risulta, tuttavia, ormai praticata addirittura anche all’interno di diversi Parchi Nazionali e Regionali, nonostante tale attività non sia conciliabile con le finalità di tutela ambientale e rientri chiaramente tra quelle vietate dalla legge quadro sulle aree protette.
    L’associazione “394″ si rivolge quindi ai gestori delle strade, e in particolare all’A.N.A.S. alle Regioni e alle Province, affinché, a cominciare dalle aree protette, venga abbandonato l’uso del diserbo chimico a favore della normale, e senz’altro più civile, tecnica dello sfalcio.
    A questo punto, assessore, non mi ringrazi anzi al posto suo interverrei in questo blog per chiedere scusa alla cittadinanza oppure in prima analisi mi dimetterei prendendo un qualsivoglia foglio e qualsivoglia penna.
    Sindaco … a lei il resoconto.

    Medita assessore medita e fai tesoro di quello che dico.
    Renato

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  5. Renà, cosa sta pensando l'assessore?
    Sicuramente pensa che sei uno che rompe le uova nel paniere.

    Renà, l'assessore ha la delega ai cani. Se usasse il diserbo per le strade i cani subirebbero dei danni ed anche l'uomo.
    Poi parlano di prodotti biologici e di mutazioni genetiche dei prodotti che mangiamo.
    Comincio a capire come cammina la politica. A grottaglie diciamo a casaccio.

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  6. Per l'anonimo del 31 ore 12,16
    Io non rompo le uova. Cerco in ogni modo soluzioni migliori a questa politica lasciata in un fossato. il tuo intervento ha centrato l'obiettivo ossia i prodotti e quant'altro.
    E' vero, la politica cammina a "casaccio".

    All'assessore Orlando gli ho chiesto se desidera un mio intervento sulla questione del canile. Ovvio che una SUA richiesta lo porterò nelle lunghe praterie della politica con respiro di aria amalgamata in cultura-sport-moda-arte.
    Caro anonimo, continua a seguire questo blog. Vedrai in seguito che la tua comprensione politica si allargherà.
    Renato

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  7. Per il medesimo anonimo,
    l'assessore Orlando non ha capito bene cosa significa quando il bicchiere è mezzo pieno.
    Col suo discorso politico arrogante risalta la differenza tra un bicciere visto mezzo pieno (lui lo vede così) ed un bicchiere mezzo vuoto (secondo il suo parere il consigliere Santoro di Forza Italia possiede questo tipo di visione).

    Assessore IO lo vedo di traverso.
    Vuole sapere la differenza tra queste tre combinazoi?
    Immagii, assessore Orlando il gioco delle tre carte!!!!!!!!!!!!!!!
    Voule scoprirlo?
    Sono sempre a SUA disposizione ... ---- ... ---
    Renato

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  8. Renà sono l'anonimo 31 ore 12,16
    cosa significa vederlo di traverso?
    Renà perchè lo vuoi spiegare solo all'assessore orlando la questione del canile?
    Noi siamo più fessi?

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  9. Per l'anonimo del 2 ore 9,33
    rispondo al posto di renato.
    Vedere il bicchiere di traverso vuol dire che:
    per l'assessore orlando c'è speranza a riempirlo per renato ha raggiunto l'apice di inconcludenza nel discorso.
    Per la questione del canile di grottaglie sicuramete Renato sa fare anche i coperchi delle pentole. Lui ne sa una più del diavolo.
    Non resta che aspettare.
    Un amico di Renato
    ...

    RispondiElimina
  10. Per Renato
    domenica prossima tutto ok

    RispondiElimina

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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