“Vendola e Pelillo hanno fatto la pentola San Raffaele ma non il coperchio…
Leggo oggi una dichiarazione alla stampa di Vito Santoro, direttore generale del San Raffaele del Mediterraneo che sorgerà a Taranto, in cui lo stesso non fa mistero del progetto di assorbire in futuro le capacità dei due ospedali esistenti, il SS Annunziata e il Moscati. In relazione ai tagli di posti-letto che saranno apportati ai due nosocomi dalla Regione Puglia prossimamente, infatti, Santoro arriva a dire ‘sulla nostra analisi che tiene conto della domanda dei bisogni territoriali, avevamo previsto una riduzione dei posti letto ospedalieri nel futuro San Raffaele rispetto ai due ospedali SS Annunziata e Moscati’.
Altro che riduzione dei posti letti imposta improvvisamente dal Governo centrale: come già ho denunciato in una mia nota diffusa un paio di settimane addietro, la riduzione dei posti-letto su Taranto era già stata decisa da tempo ed era propedeutica alla realizzazione del San Raffaele.
Si comincia così a smantellare la sanità ionica, tagliando i posti letto nei due ospedali del capoluogo e chiudendo quelli di Mottola e Massafra, in modo da rendere meno problematico tra tre anni il passaggio della sanità nelle mani dei privati, ovvero della Fondazione San Raffaele.
Per mesi abbiamo chiesto inutilmente ai rappresentanti del territorio nella Regione Puglia, assessore Michele Pelillo in primis, quale fosse la vera natura dell’operazione san Raffaele: se fosse un centro di eccellenza da affiancare ai due nosocomi tarantini, o se dovesse invece assorbirli.
Ma non abbiamo mai avuto risposta, soprattutto in campagna elettorale…
Ricordo che sei anni addietro Raffaele Fitto perse le elezioni con Vendola proprio
perché ebbe l’onestà intellettuale e politica di presentare in campagna elettorale un piano di austerity nella sanità pugliese, quel piano che, dopo cinque anni di bagordi che hanno gonfiato a dismisura il deficit, ora viene ripreso dalla amministrazione Vendola.
Il tutto nel silenzio assordante della politica tarantina, se si escludono le proteste delle due comunità della provincia – Massafra e Mottola che vedranno chiusi i loro ospedali.
Da tarantino non posso che sperare che le forze sane del territorio abbiano il coraggio di opporsi a questo progetto scellerato: vogliamo tutti il San Raffaele a Taranto, ma vogliamo un San Raffaele in cui i tarantini si ricoverino per evitare i ‘viaggi della speranza’ in altre città, e non un nuovo ospedale in cui andarsi ad operare di appendicite”
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