Nonostante le pubbliche dichiarazioni del Direttore Generale dell'Asl Ta, Domenico Colasanto, che a Grottaglie nel Consiglio comunale monotematico della scorsa settimana aveva rimarcato la volontà di non ridimensionare l'eccellenza del reparto di Ostetricia del San Marco, arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che i posti letto del reparto verranno ridotti a 10, svuotandolo di fatto di ogni competenza organizzativa.
Il Partito Democratico esprime le sue forti perplessità in una nota a firma del Segretario cittadino, Massimo Serio.
«Non riesco a comprendere – sottolinea Serio – come sia possibile cambiare opinione e progetti, peraltro riguardanti la salute dei cittadini, in un lasso di tempo così ridotto. Solo pochi giorni fa Colasanto diceva alla cittadinanza che mai e poi mai Ostetricia avrebbe subito un ridimensionamento. Addirittura c'è chi ha definito la nostra difesa del territorio “una campagna dissennata” e che "era noto da mesi che Ostetricia non sarebbe stata toccata". C'è qualcosa che non quadra. Devo amaramente constatare che il mio invito a non abbassare la guardia sulla critica situazione del San Marco non era infondato. C'è chi ha voluto speculare sulla vicenda, anticipando la campagna elettorale e definendo il comportamento del Pd strumentale. Ma come spesso accade il tempo è galantuomo e dimostra da se il vero stato delle cose.
Avremmo preferito non avere ragione, ma ora avremo ancora più determinazione nel cercare di difendere gli interessi dei cittadini di Grottaglie. Anche l'Assemblea della Rappresentanza dei Sindaci, alla quale hanno partecipato i primi cittadini di Grottaglie, Massafra e Mottola, ha denunciato la totale mancanza di concertazione in scelte che avrebbero potuto essere notevolmente migliorate grazie ad un dialogo, a più riprese negato, con i cittadini.
Il Partito Democratico – conclude Serio – è stato la parte più rilevante della coalizione che ha portato il Presidente Nichi Vendola alla riconferma a governatore della Puglia, apprezzandone le molteplici qualità. Ora però lo stesso partito, con rinnovata fiducia, gli chiede di riprendere quel percorso di dialogo con i cittadini,
interrotto forse troppo bruscamente dalla voglia di assurgere a Presidente del Consiglio, aspirazione senza dubbio legittima, ma in contrasto con il recente mandato affidatogli dai pugliesi. A lui chiediamo di non abbandonare gli ospedali jonici per inseguire sogni di gloria. Ne va della salute e del futuro delle presenti e future generazioni, che noi difenderemo a qualunque costo».
Palese su piano di rientro: da Fiore diverse inesattezze
RispondiElimina"Nel cercare di spiegare ai cittadini pugliesi perché il governo Vendola sta per disporre
la chiusura di numerosi ospedali e la riduzione dei servizi, 'assessore Fiore dice una verità e svariate inesattezze". Lo afferma il capogruppo regionale del Pdl, Rocco Palese, ribadendo
in una nota che "la verità è quella finalmente ammessa, che on è il governo nazionale ad imporre alla Regione Puglia il Piano di rientro, ma è la Regione Puglia a doverlo fare per non
aver rispettato il Patto di stabilità nel 2006, nel 2008 e nel 009".
"Ma non è vero - aggiunge - che se la Puglia non presenta l Piano di rientro viene penalizzata sul Fondo sanitario 2010; é invece vero quel che ripetiamo ormai da 4 anni: avendo sforato il Patto di stabilità per 3 anni e non avendo presentato il Piano di rientro, la Regione Puglia tiene volontariamente e colpevolmente bloccati a Roma circa 500 milioni di euro che sono già della Regione Puglia e non dal 2010, ma da molto prima e che la Regione, se solo non avesse continuato a perseverare negli sforamenti e nelle inadempienze,
avrebbe già potuto spendere per il servizio sanitario egionale".
"Abbiamo espresso molto chiaramente - conclude Palese - tutte le nostre preoccupazioni sul fatto che questo Piano di rientro, in assenza di norme e riforme di modifica dei meccanismi di gestione della spesa sanitaria per eliminare sprechi e clientele e se non viene rimodulato l'assetto organizzativo funzionale delle Asl, sarà presto vanificato e si ridurrà in un bagno di lacrime e sangue 'a fondo perduto' per i cittadini pugliesi penalizzati dalla riduzione dei servizi e dalle tasse che saranno costretti a continuare a pagare".
Ripropongo il mio pensiero già espresso altrove
RispondiEliminaDice il saggio : tutti i nodi vengono al pettine!
Diciamo le cose per come sono accadute.
Alcuni anni or sono, di fronte ad una spesa sanitaria che andava crescendo, Fitto ( in realtà era Palese a dirigere l'operazone da dietro le quinte) pensò di prevenire danni più gravi con una razionalizzazione della spesa sanitaria.
Pochi tagli, ben calibrati che avrebbero fatto rientrare la spesa in parametri sopportabili ed in media con altre Regioni.
Fitto commise un errore mortale per un politico, quello di assumenre decisioni impopolari a ridosso di una consultazione elettorale.
Il demagogo Vendola non si fece sfuggire l'occasione e, al grido "la sanità non si tocca" vinse ( forse con qualche aiutino ) le elezioni.
Formò la sua Giunta ed affidò la Sanità a Tedesco.
Vale a dire, mise la volpe a guardia del pollaio.
Una volpe che forse non ha mangiato da sola, se è vero, come è vero, che malgrado fosse evidente che la situazione volgesse alla cancrena, abbiamo dovuto attendere che la volpe traslocasse a Palazzo Madama per avere un nuovo assessore.
Il danno però era compiuto.
E pure grosso.
E adesso, privi di protezione politica a Grottaglie ci tocca subire un brusco ridimensionamento delle potenzialità di quello che è forse il più antico Ospedale di Puglia (Opera Pia Ospedale San Marco, ricordate?) e che è anche, nel suo piccolo, più che efficiente.
Piccoli episodi di maleducazione?
Può essere. Ma spesso veniamo trattati per come meritiamo!
Qualche inefficienza ? E' pur sempre un piccolo Ospedale di provincia.
Meglio che niente.
Sta di fatto che quel che oggi meritiamo è il taglio dell'Ospedale e l'aumento del carburante.
Alla faccia del poetucolo Vendola che con le sue filastrocche ha preso per il ..... una moltitudine di gente.
Se ne è accorto persino Massimo Serio!!!
C.L.
Apriti cecamo! NO!
RispondiEliminaApriti renamo! NO!
Apriti sesamo!
Analisi da parte di Renato sulle problematiche della nostra sanità
Nella vita vi sono delle regole da rispettare per convivere col prossimo.
In ogni settore lavorativo vi sono delle regole da rispettare per un buon andamento e crescita dell’azienda stessa, sia essa amministrativa sia privata.
Le proposte avanzate da parte della giunta regionale pugliese, probabilmente non rispetta queste regole.
Vi sono due scaloni importanti da superare:
a) il PIANI DI RIENTRO DELLA SPESA SANITARIA
b) sternalizzazione dei servizi
per il piano di rientro è già in atto un accordo tra Stato e Regione nel programmare ed individuare alcuni settori di spesa sfuggiti alla regione tra essi giusto per citarne qualcuno: il superamento dello standard dei posti letto e del tasso di ospedalizzazione; i consumi farmaceutici; la spesa per il personale; il superamento del numero e del valore delle prestazioni acquistate da strutture private (budget), nonché il relativo sistema di remunerazione; la spesa per l’acquisto di beni e servizi; il controllo dell’appropriatezza prescrittiva dei medici.
Questi incidono maggiormente nella riorganizzazione della rete ospedaliera, con riduzione di posti letto ospedalieri e incentivazione dei processi di deospedalizzazione; blocco delle assunzioni e del turnover e quant’atro che ritengo inopportuno elencare.
Quali possono essere secondo me i rischi in caso di non rientro nei piani della spesa sanitaria?
Aumento delle tariffe di base imposte dalla regione nei riguardi dei cittadini. (OOOOOOHHHHHHHHHPPPPPPPPSSSSSSSSSSSSS!!!!!!!!!!)
Ho scritto come scrivono i politici.
Sarebbe facile per me divulgarmi in merito, ritengo inopportuno proseguire.
Questa inopportunità è conseguenza di un mancato intervento delle forze politiche ad alcune mie domande rivolte a loro. Dico MAI, MAI hanno risposto ad un mio intervento.
Politici di Grottaglie, non è uno sfogo personale ma un dato di fatto.
Passiamo al secondo problema la sternalizzazione dei servizi.
Già si son chiesti: e che vor dì?
Si prega leggere in romanesco:
vor dì che i serviziii devon eesere tenuti dall’azieda! No da esterni. C’è … sprecoooooo!
Questo vor dì.
Questo è un campo aperto dove ogni discorso diventa demagogico per i non addetti ai lavori, mentre per gli addetti ai lavori diventa lavoro sostanziale perché si parla coi numeri. Non so però dove collocare i politici.
Per concludere chiedetevi:
quali sono le regioni che non rientrano nel piano? Quali quelli a rischio? Perché non si accettano le condizione del governo centrale? Qual è il rischio nazionale se il governo centrale accettasse le condizioni delle regioni che non rientrano nei piani? Tutte queste domande attualmente solo uno le può fornire:
sempre e perdutamente Renato quello che cammina mascherato.
Politici locali chiedete e le vie di Renato si apriranno per voi. Sono cultura, sport, moda e arte
Apriti sesamo!
Aspetta e spera renà, le porte non si apriranno … loro sono più bravi di te!