Che ora è ?

martedì 27 luglio 2010

Inaugurata la Mostra della Ceramica

Il tema di quest’anno della tradizionale Mostra della Ceramica è “Giardini d’Arte”. L’idea richiama quella dell’eden e del karesansui (il giardino zen) di Hidetoshi Nagasawa, scultore giapponese tra i più conosciuti al mondo ed amico di Giuseppe Spagnulo, lo scultore grottagliese di fama mondiale al quale è dedicata una Sezione speciale della Mostra. E’ la prima volta che Spagnulo espone nella sua città natale.
L’allestimento della Mostra è stato curato dalla “Bottega Pinca”, rappresentata dai fratelli Benedetta e Giovanni, continuatori della storica tradizione ceramica, nata agli inizi del ‘900 con il grottagliese Ippazio Pinca e poi portata avanti da Salvatore. In esposizione la ricca produzione locale garantita dal Marchio CAT, quello della ceramica artistica e tradizionale, che sancisce che forme, stili e decori sono diventati patrimonio storico e culturale di Grottaglie. Sono presenti anche opere provenienti da diverse regioni italiane.

Alla serata di presentazione (che si è svolta alla presenza del maestro Giuseppe Spagnulo) hanno partecipato il Sindaco Raffaele Bagnardi, il Presidente della Provincia Gianni Florido, l’Assessore regionale al Bilancio Michele Pellillo, l’Assessore alla Cultura del Comune di Grottaglie Marisa Patruno, la responsabile del Settore Cultura-Turismo-Musei del Comune di Grottaglie Daniela De Vincentis (che sta curando il catalogo sulla Mostra e un’apposita monografia su Spagnulo), lo storico e critico d’arte Pietro Marino, l’Addetto Stampa del Comune di Grottaglie Francesco Occhibianco, che ha coordinato gli interventi.

Quest’anno c’è una novità, unica nel suo genere. Si può visitare la Mostra della ceramica anche in maniera virtuale ad un sistema che permette di trasformare le foto delle opere in un paesaggio realistico in tre dimensioni. L’utente può quindi creare anche un suo percorso personalizzato. A curare il servizio multimediale-interattivo è il dottor Salvatore Centonze di Social Lab. “Tutte le opere in mostra sono state riprodotte in un fondale marino che ricrea un acquario interattivo e virtuale, le opere possono essere toccate, sfiorate, ma anche rielaborate, creando un foto collage personalizzato, per attirare lo spettatore e coinvolgerlo”. Inoltre, è stato anche realizzato un video che racconta la mostra, in cui le opere scorrono, prendendo forma e spessore sempre in maniera tridimensionale, rendendo omaggio e valorizzando la tridimensionalità delle opere.


La Mostra della Ceramica si svolge sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia, della Provincia di Taranto e dell’AiCC, ovvero l’Associazione italiana Città delle Ceramiche. Questi gli orari di apertura della Mostra: 9,30-12,30; 17,00-22,00. Dalle 12,30 alle 16,30 sarà possibile visitare l’atrio del castello che ospiterà alcune opere di Spagnulo. Il servizio di informazione e Accoglienza turistica sarà curato da “Sistema museo”, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo.


I VINCITORI DEL XVII CONCORSO DI CERAMICA MEDITERRANEA-


La Giuria, composta da Raffaele Bagnardi, Sindaco di Grottaglie, dalla dott.ssa Lia De Venere, critico d’arte, dal prof. Oronzo Corigliano, curatore Museo Civico di Lizzano, dalla dott.ssa Daniela De Vincentis, Responsabile Settore Cultura- Turismo- Musei del Comune di Grottaglie, dopo aver manifestato il proprio apprezzamento per la ricchezza delle opere a concorso si è così espressa:
Premio ex-aequo (Sezione Ceramica Tradizionale):
-Giovanni Cerbino di Grottaglie con l’opera “Pumo”, con la seguente motivazione: “per aver aggiornato una forma legata alla tradizione ceramica grottagliese con l’inserimento di un elemento fitomorfo, pregno di valore simbolico e finemente modellato”.
-Antonio Vestita di Grottaglie, con l’opera dal titolo “Hortus conclusus”, “per aver creato una simbiosi concettuale tra la tecnica tradizionale del graffito e la creatività della soluzione compositiva”.
Premio ex-aequo (Sezione Contemporanea):
-Anna Bernasconi di Gavirate (Va), “Eden”, con la seguente motivazione: “per aver mimetizzato in una forma apparentemente solo decorativa un’allusione metaforica al giardino dell’Eden, con evidente abilità tecnica ”.
-“Cocci d’Autore” di Emanuele Patronelli e Simona Mitrangolo di Grottaglie, con l’opera “Fantasticando”, “per l’interpretazione critica e fiabesca del tema, elaborato attraverso l’uso di forme architettoniche rese con un vivace modellato ”.
Premio Sezione Didattica, Scuola Media Annessa all’Istituto Statale d’Arte con l’opera dal titolo, “Tappeto floreale”, “per l’aderenza al tema e la trasposizione concettuale del giardino metaforico reso con vivace policromia”.
SEGNALAZIONI: La Giuria, inoltre, segnala “per la realizzazione tecnica e per l’interpretazione artistica” le opere: Una testa di bufalo e una testa di bisonte di Ciro D’Elia – Grottaglie, … in fiore di Vittorio Zitti – Acqui Terme (Al), Giardino pensile di Giovanni Lenti – Treviso.



SCHEDA GIUSEPPE SPAGNULO - Lo scultore grottagliese (che da anni vive ed opera a Milano), famoso per i suoi “grandi ferri” e per i “cerchi spezzati”, espone per la prima nella sua città natale. Sulla sua opera, entrata di diritto in tutti i volumi della storia dell’arte, l’Amministrazione comunale ha già pronto un Catalogo-monografia, curato dalla dottoressa Daniela De Vincentis e con un intervento critico di Pietro Marino. La scultura di Spagnulo è pesante e opaca, sprigiona energia, è “viva”, “urla”, si muove all’aperto ed è pensata per i grandi spazi (ha una disposizione a farsi “ambiente”), insomma comincia là dove lo scultore la colloca ed è figlia del suo tempo, è denuncia ed opera di rottura (con tutta la sua carica vitalizzante e lacerante), rende partecipi e, in definitiva, non lascia mai indifferenti. Le sue sculture sono permeate dalla poesis del frammento, che richiama la frammentarietà di eraclitiana memoria e, quasi un paradosso, l’impalpabilità dell’esistenza. Spesso Spagnulo lavora nelle acciaierie, nelle officine, negli altiforni, a stretto contatto con gli operai. Tre le opere più importanti ricordiamo “Le armi di Achille”, l’imponente “Turris” (1982), i bellissimi “Paesaggi” (stratificazioni di mattoni e argilla), la sinuosa “Black Panther”, “Amadigi”, “Nero”, “La Grande Trappola”, “Cubo e Testa”, “Tubi in diagonale”, “Archeologia”. Nei Paesaggi (1976), lo scultore compie un’attività intersensoriale e comportamentale che implica la partecipazione diretta del corpo, memore delle esperienze di Pollock e del suo muoversi dentro l’opera. Nato a Grottaglie nel 1936, Spagnulo muove i primi passi nella bottega del padre Vincenzo e poi cresce a Faenza (Istituto d’Arte Gaetano Ballardini), allievo del professor Angelo Biancini. In questo ambiente fertile sia dal punto di vista culturale che artistico entra in contatto con Nanni Valentini, Albert Diato (che gli trasmette l’interesse per i materiali ad alta temperatura), Carlo Zauli, il greco Panos Tsolakos, e successivamente a Milano, con Lucio Fontana, di cui è stato collaboratore, Arnaldo Pomodoro, Piero Manzoni, ed altri importanti artisti, come Ettore Sottsass, Eliseo Mattiacci, il giapponese Hidetoshi Nagasawa. Dai grès alle opere in acciaio, il percorso di Spagnulo è sempre in continua evoluzione (come un novello Prometeo utilizza il fuoco per piegare le traversine di ferro) e, allo scultore interessa, come egli stesso ha detto, “la quantità di spazio che una forma riesce a mettere in movimento”. Le opere di Spagnulo in mostra sono circa 40, realizzate tra il 1964 e il 2010 e suddivise in due tipologie, le sculture e le carte. Tra le prime svettano le grandi sculture in acciaio forgiato, che si stagliano nitide negli spazi aperti del castello, semplici nel linguaggio e nei titoli quali Libri, Rose, Ruota, Respiro, completate da bozzetti studio in terracotta ingobbiata e in acciaio, poi trasformate nelle solide e materiche sculture monumentali. L’insieme espositivo si completa con le carte, lavori riconducibili ad un unico grande filone tematico dal titolo “Panorama scheletrico del mondo”, un omaggio che Spagnulo dedica all’espressionismo poetico di Dino Campana. Sono quadri che nella originale astrazione cromatica e formale elaborano un linguaggio di rara forza espressiva ed evocativa. L’opera di Spagnulo è stata confermata dalla critica agli inizi del 2000 con il “Premio Faenza alla carriera” e con il Premio al Concorso Internazionale d’arredo urbano di Milano: una grande scultura di Spagnulo, Scogliere, formata da cinque enormi blocchi di acciaio, è stata collocata, all’inizio del 2002, davanti al Teatro degli Arcimboldi, in concomitanza con l’apertura di questo importante nuovo spazio, che ha ospitato fino al 2004 l’attività del Teatro alla Scala. Nel 2005 Spagnulo espone alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia con la mostra “E se venisse un colpo di vento?” Dell’anno successivo è l’ “Omaggio a Giuseppe Spagnulo” nell’ambito della XXIV Biennale di Gubbio. Nel 2007 ha vinto il concorso per il “Monumento ai Caduti di Nassiriya” con una grande scultura chiamata “La Foresta d’Acciaio” che è stata collocata a Roma, nei pressi di “San Paolo fuori le mura”.


 

Nessun commento:

Posta un commento

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

Translate

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO
Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!

LIBERTÀ DI PENSIERO

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

Visualizzazioni ultima settimana

EINSTEIN DICEVA SPESSO

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.