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mercoledì 4 agosto 2010

Convenzioni Illegittime al Comune di Grottaglie, lo dice la Corte dei Conti

Il city manager, il dirigente dell'area tecnica e il segretario del Sindaco, ovvero il suo staff, secondo la Corte dei Conti hanno mantenuto questi incarichi nei due mandati (10 anni l'anno prossimo) in modo illegittimo, quindi a fine mandato tutti a casa.
Il perché di questa illegittimità è presto detto: i contratti di lavoro sono stati stipulati dal Sindaco della Città di Grottaglie e non dal competente responsabile del servizio.
Ma andiamo per ordine: l'incarico di collaboratore del Sindaco nella sua segreteria è stato attribuito con delibera di G.M. n. 302.
Il city manager meglio descritto, dalla Corte dei conti, come Direttore generale ha assunto l'incarico, dopo essere stato segretario comunale e quindi appena messosi a riposo, il 17 febbraio 2004 con delibera di Giunta n. 66, ricopre l'incarico di Direttore generale.

Questo contratto scrive la Corte dei Conti: " Tra il Comune di Grottaglie e il Direttore generale dott. Balestra è stato illegittimamente stipulato dal Sindaco pro tempore dell'ente" e la relazione della Corte dei Conti, dopo le elencazioni delle varie leggi di riferimento che sono state ignorate o disattese così conclude "presso il Comune di Grottaglie la figura del Direttore generale è soppressa a far data dalla scadenza dell'incarico del dott. Balestra che cesserà al termine del mandato amministrativo 2006 - 2011.
Anche il contratto stipulato alla stessa maniera di quello del Direttore Generale, relativo alla direzione dell'area tecnica, tra l'arch. Narracci e il Sindaco è da considerarsi improprio." Tale modus operandi - scrive la Corte dei Conti - si pone in contrasto con il generale principio di separazione tra i poteri di indirizzo e di controllo politico amministrativo, proprio degli organidi governo dell'ente, e la gestione finanziaria e tecnica, di competenza dei dirigenti del Comune violando palesemente l'art. 107, comma 3, lettera c) e lettera e), che esplicitamente attribuisce ai dirigenti ( o ai titolari di posizioni organizzative nel caso di enti, come il Comune di Grottaglie, privi di dirigenti) la competenza a stipulare contratti e ad adottare gli atti di amministrazione e gestione del personale."
Il contratto di collaborazione dell'arch. Narracci è di collaborazione coordinata e continuativa, quindi lo stesso si impegna a prestare la propria attività in forma di collaborazione coordinata "garantendo una presenza di norma, presso il Comune di 24 ore settimanali suddivise in 5 giorni".
L'incarico dell'arch. Narracci per la Corte dei Conti è palesemente illegittimo e non può nemmeno essere ricompreso nella diversa tipologia delle "collaborazioni esterne", perché i Comuni non possono ricorrere a tali collaborazioni solo "per obiettivi determinati e non convenzionali a termini". Quindi l'incarico dell'arch. Narracci ha portata generale, trattandosi dell'incarico di direzione tecnica del Comune di Grottaglie, e durata quinquennale e quindi non rispetta i presupposti di legittimità.
E dopo questa cragnuola di cazzotti da parte della Corte dei Conti, ciliegina sulla torta è l'indennità di rientro elargita ad alcuni dipendenti comunali, nella cifra di 2,58 euro.
" A tutti coloro che devono effettuare il rientro pomeridiano, per favorire una maggiore e migliore fruizione dei servizi ai cittadini, verrà corrisposta la somma di euro 2,58 per ogni rientro" Così recitava l'art. 18 del CCNL , per la Corte dei Conti questa erogazione, pare durata un decennio, è illegittima, quindi immediatamente sospesa e quindi chiede all'Ente di provvedere al recupero delle somme.
Insomma un bel po' di problemini su questa nostra Amministrazione cittadina, un bel colpo all'arroganza del Palazzo che credevano di essere i padroni della ferrovia, ma a quanto pare il padrone delle ferriere si è svegliato e pare che si sia solo agli inizi, ci aspettano altri colpi di scena, su questa gestione sciatta ed arrogante della Cosa pubblica e dei nostri denari.
Intanto pare che stia per arrivare un'altra tegola, molti certificati di destinazione urbanistica sono risultati carta straccia perché chi li ha emessi non ha tenuto conto di alcuni vincoli paesaggistici o altro, molte vendite stanno saltando, chi ha venduto rischia di dover ridare i soldi di suoli sui quali non si può assolutamente edificare. Si sussurra di grosse cifre, alle quali potrebbe essere chiamato a far fronte anche il Comune.
Ma questo velo racconto la prossima volta, quando avrò notizie più certe e verificate.

1 commento:

  1. Tutti a casa devono andareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!

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