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giovedì 20 maggio 2010

Da Italia Terra Nostra, un articolo che ci deve far riflettere

A Sud ladri di vita e di futuro

di Gianni Lannes

In nome del profitto economico a Sud sempre più morti con diagnosi sempre uguali. Nel Mezzogiorno non solo si vive male ma si vive meno. La scienza non ha dubbi: il 24 per cento delle patologie ha una causa ambientale. Nel Meridione più che altrove il potere mente spudoratamente ai cittadini tenendoli all’oscuro ed inquinando oltre agli ecosistemi anche le coscienze. I pennivendoli in circolazione fanno il lavoro sporco da cortigiani ossequiosi, sovente alimentando polemiche sterili e disorientando il discorso. In questo stagione del disamore per l’altro in cui è così viva la polemica sulla cura del cancro, troppo poco si parla dell’unica vera cura chiamata prevenzione. Vale a dire: la diminuzione dell’esposizione alle cause note e sospette di tumori. Insomma, non si misura la salute: quante indagini epidemiologiche sono state realizzate in Puglia o nello Stivale negli ultimi 30 anni? Perché distruggere il bene comune e il senso innato di comunità degli esseri umani? Semplice ingordigia a tutto spiano? In nome del profitto a tutti i costi e del potere a buon mercato avanzano gli inceneritori di rifiuti, variamente camuffati, comunque produttori in particolare di diossine cancerogene e veleni chimici a iosa. Il pericoloso impianto di Emma Marcegaglia in Capitanata (un’area tra le più fertili del belpaese) – un caso da Corte Europea di Giustizia – sarà costruito con denaro pubblico (15 milioni di euro), in barba alle più elementari norme di buon senso ecologico, ai vincoli ambientali, sanitari e sociali e alle leggi sia pure elastiche della penisola italica. Il progetto non è stato firmato da tecnici abilitati, non è stato sottoposto a necessaria valutazione di impatto ambientale né a valutazione ambientale strategica. Quanto agli espropri di questa terra ai contadini, forse sarebbe opportuno – se fosse possibile – resuscitare Peppino Di Vittorio per suscitare un po' di indignazione ed una lotta vera a questa morte decretata a tavolino dell’antica Daunia. Anche l’iter procedurale è stato analizzato da esperti super partes ed il responso parla di illegalità. Perché Vendola difende a spada tratta l’indifendibile? Nel dicembre scorso abbiamo chiamato in causa direttamente Nichi insieme ad Emma, ma entrambi non hanno fornito chiarimenti. Per mera miopia politica il problema dei rifiuti solidi urbani non è stato volutamente risolto in Puglia e meno che mai in Capitanata. Eppure la soluzione è a portata di mano: basta dare un’occhiata alle esperienze note. Allora se non esiste differenziata a livelli accettabili come si fa ad autorizzare addirittura un inceneritore? A Vendola raccomando la visione del documentario “Una montagna di balle”. (continua)

Questo articolo di Gianni Lannes così chiude:

Tanto per cominciare Vendola dia una segno di discontinuità con uno stop definitivo agli inceneritori, una riconversione delle industrie inquinanti, una bonifica delle aree gravemente inquinate, a partire da Taranto e Brindisi. In Italia la memoria sociale ha le gambe corte: il dramma è la nostra passività. A nessuno però è consentito rubare il futuro delle giovani generazioni o ipotecare la qualità della vita. Su la testa…

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ammazzato nel novembre del 1975

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