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venerdì 14 maggio 2010

150 anni di Unità d'Italia celebrati dal Soroptimist International club di Grottaglie

Domenica 16 maggio, il Soroptimist International club di Grottaglie apre le celebrazioni del 150 anniversario dell'Unità d'Italia, con un convegno, organizzato dalla socia Teresa Bray, dedicato a questa importante ricorrenza. Nell'auditorium dell'Istituto Statale d'Arte, in via Jacopo della Quercia, a Grottaglie, alle ore 18.30, si avvicenderanno i relatori avv. Nicola Traversa che parlerà de "Il Risorgimento e le guerre di Indipendenza" seguirà poi la relazione dell'avv. Alberto Scardino che disquisirà su "Il ruolo della Monarchia nel Risorgimento".
I lavori coordinati dalla giornalista Lilli Ch. D'Amicis saranno introdotti dal saluto della presidente del Soroptimist Milarosa Neulander, a cui seguiranno gli inni Nazionale (Fratelli d'Italia) e quello Europeo Inno alla gioia (Nona Sinfonia di L.V. Beethoven), interpretati dal coro dell'Università dell'Età Libera di grottaglie diretto dal m° Giuseppe Parabita. L'attore Alfredo Traversa interpreterà poesie del Risorgimento. E in chiusura di serata non poteva mancare il Nabucco di Giuseppe Verdi (Va Pensiero) vero inno risorgimentale e il dolce motivo "Fratello Sole e Sorella Luna" del m° Ritz Ortolani su testo di San Francesco d'Assisi, entrambi i pezzi musicali saranno eseguiti sempre dal coro UdEL.
Correva l'anno 1861, 17 marzo per l'esattezza, in cui il Parlamento in camere riunite così proclamava in quel di Torino:
"Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiano sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861".
Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d’Italia, che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 del Parlamento, nella quale fu votato il relativo disegno di legge. E il 21 aprile 1861 quella legge diventa la n. 1 del Regno d’Italia. In circa due anni, dalla primavera del 1859 alla primavera del 1861, nacque, da un’Italia divisa in sette Stati, il nuovo regno: un percorso che parte dalla vittoria militare degli eserciti franco-piemontesi nel 1859 e dal contemporaneo progressivo sfaldarsi dei vari Stati italiani che avevano legato la loro sorte alla presenza dell’Austria nella penisola e si conclude con la proclamazione di Vittorio Emanuele II re d’Italia.

12 commenti:

  1. la storia la scrivono i vincitori



    " ......... Non si può nascondere che il Sud, il nostro Sud, fu trattato solamente come terra di conquista, cioè una colonia da sfruttare. I Savoia, con l’avallo di deputati meridionale approfittatori e corrotti, imposero tasse assurde; fusero, solamente per il loro utile, i due debiti pubblici, quello del Sud (500 milioni di lire su 9 milioni di abitanti) e quello del Regno sabaudo (1 miliardo di lire su quattro milioni di abitanti) .



    Di tutto quello scritto sopra, il fatto più grave (dovrebbero tenerlo presente gli storici di regime) fu che per appropriarsi di tutto i Savoiardi diedero licenza di uccidere a Garibaldi e Bixio i partigiani di allora, dopo averli immelmati col nome di briganti.



    E'da tenere presente che il brigantaggio era ignoto sotto i Borbone (2) .



    Non soddisfatti di aver dissanguato il Sud, i Savoiardi, unitamente agli inglesi Gladstone e Palmerston, ai "gentiluomini liberali lecca lecca" impiantarono una campagna diffamatoria, altrimenti non potevano giustificare l’aggressione, perché fu pura aggressione, checché ne dicono gli storici di regime.



    Ora la verità storica sta venendo fuori, perché non si ha più l’obbligo di incensare i Savoia e finalmente si può gridare tutto lo sdegno contro chi continua a parlar male del Sud, dopo averlo assassinato, bruciato e saccheggiato dal 1860 in poi.

    E si continuano a chiamare oppressori i Borbone, i quali, nel loro Regno, ospitarono, nel 1852, inviata da Napoleone 3°, una commissione per studiare da vicino le leggi che già vietavano la tortura giudiziaria, la censura sulla corrispondenza privata e la prigione per debiti.

    I Borbone non oppressero nessuno, anche se, vergognosamente, si continua ad insegnarlo nelle scuole........."

    AUTORE: Raffaele Rago

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  2. Come sarebbe bello se,fuor della retorica imperante, si trattasse anche questo tema,non dimenticando che noi siamo gente del Sud.

    Ma ci sono due condizioni che lo impediscono:

    a)l'impreparazione o "ignoranza" dei cosi detti "addetti ai lavori" o relatori;

    b)la retorica che serve a coprire l'ignoranza.

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  3. Io questo commento lo avrei fatto dopo aver assistito alla serata.
    Come al solito il retropensiero e il pregiudizio uccide più della retorica.

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  4. Vedremo...ci dirai tu cio' che e' stato detto.

    Vedremo

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  5. da grottaglie in rete


    cosa c'e' festeggiare non so. Dovrebbe essere il giorno della memoria invece, tutte le citta' del Sud dovrebbero avere le bandiere cittadine listate a lutto. Un brutto giorno davvero.
    Di antimo (inviato il 15/05/2010 @ 22:34:14)



    leggete il libro di Pino Aprile "Terroni"
    Di Oronzo (inviato il 16/05/2010 @ 03:19:01)


    Lilli, una preghiera: perche' non porti queste considerazioni nella conferenza? credi che te le faranno dire?Iodico di no...non sanno manco che sono...si sono imparati a memoria qualcosa.....e basta.

    Non e' cosi?

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  6. Le celebrazioni sono delle date da ricordare, che hanno segnato la storia di un Paese, piaccia o no, l'unità d'Italia è partita da lì, poi ognuno può fare le disamine che crede più opportune, questa sera il dibattito è aperto, ognuno potrà fare le domande che riterrà opportune, ovviamente nei tempi a disposizione.
    Poi per i soliti imbecilli che ironizzano sull'associazione e sulla mia professione dico solo che non perdono mai l'occasione per stare zitti e quindi fare più bella figura.
    Se siete più bravi voi organizzate pure io sarò lieta di venirvi a sentire, purtroppo voi sapete chi io sia, io e tanti no. Ergo è comodo stare dietro all'anonimato e criticare chi invece nel suo piccolo cerca di dare un modesto contributo anche a chi sa solo pontificare.

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  7. deali ha detto... io questo commento lo avrei fatto dopo aver assistito alla serata.
    Come al solito il retropensiero e il pregiudizio uccide più della retorica.


    deali, nel convegno e' stato detto anche cio' che l'anonimo n.1 ha presentato?

    Se non e' stato detto, come volevasi dimostrare, non era che retropensiero e il pregiudizio uccide più della retorica,come deali ha dettoma era PURA VERITA'.

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  8. Il convegno a quest'ora non è neppure incominciato,
    secondo me è così ormai stratificatal'animosità, che non si riesce nemmeno a cpire ciò che si legge, a questo punto sarebbe inutile replicare, ma siccome mi diverto io replico per quello che son in coondizione di replicare.

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  9. veramente sei tu che non hai capito, detto con grande rispetto......

    poi facci sapere se e' stato detto o no.....

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  10. aspetto sempre di sapere il resoconto della manifestazione.

    Il tema dell'anonimo 1 e' stato trattato?

    Perche' se non e' stato trattato era come volevasi dimostrare, ormai tutti leggono qualche sunto e diventano relatori,gente di cultura, storici e tutti i fessi ad applaudire le cavolate e le inesattezze.
    altro che retropensiero e pregiudizio, come qualcuna ha detto....

    aspetto le foto e le riprese,,,che emozione sentire queste parole....e gli applausi....bravi

    viva l'unita' d'italia

    RispondiElimina
  11. aspetto sempre di sapere il resoconto della manifestazione.

    Il tema dell'anonimo 1 e' stato trattato?

    Perche' se non e' stato trattato era come volevasi dimostrare, ormai tutti leggono qualche sunto e diventano relatori,gente di cultura, storici e tutti i fessi ad applaudire le cavolate e le inesattezze.
    altro che retropensiero e pregiudizio, come qualcuna ha detto....

    aspetto le foto e le riprese,,,che emozione sentire queste parole....e gli applausi....bravi

    viva l'unita' d'italia

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  12. quando la verita' avanza, si sta zitti e non si risponde

    RispondiElimina

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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ammazzato nel novembre del 1975

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