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martedì 18 maggio 2010

I vaccini oncologici: una speranza o una illusione?

Di recente (23 aprile) i Lions ed i Leo di Grottaglie, affiancati da un numeroso pubblico specialistico e non, hanno avuto l’onore di ospitare l’illustre scienziato professor Giulio Tarro il quale , dapprima singolarmente ed a seguire in un proficuo e corposo dibattito, ha parlato dell’argomento in titolo.
La relazione è stata dall’eccelso luminare dedicata a Francesca Santoro, sorella di chi scrive, già suffragata da questa rivista nel numero di gennaio 2010.
La disamina del prof. Tarro è stata fonte di un vero piacere per la semplicità e l’efficacia con cui egli presenta importanti temi scientifici e problemi etici di assoluta attualità, alieno da inutili tecnicismi e immediatamente comprensibile.
Il prof. Tarro, da valentissimo ricercatore quale egli è, ha posto l’accento sul ruolo che la ricerca scientifica, oggi come ieri, riveste nella promozione dello sviluppo e della ricchezza di ogni comunità, sostenendo l’assoluta necessità di modificare un orientamento dominato da un sostanziale scetticismo nei confronti dell’apporto che può provenire dalla ricerca.
Nessuna obiezione può, però, suscitare lo sviluppo della vaccinoterapia indirizzata alla prevenzione o alla cura di determinate forme di cancro. E’ questo un ambito di ricerca in cui Tarro è stato ed è un pioniere.
Tra gli altri aspetti, in un campo che annovera vari atteggiamenti agnostici, l’eminente studioso si è soffermato sul ruolo che può rivestire la preghiera nel promuovere la guarigione o fornire comunque un sostegno della comunità a chi soffre.
In estrema sintesi apprendiamo che oggi indagini epidemiologiche e ricerche di laboratorio hanno permesso di identificare numerosi virus quali causa di tumori, anzitutto i virus dell’epatite B e C per il carcinoma epatocellulare. Molto rilevante è poi il ruolo degli Human Papilloma Viruses (HPV), agenti virali che sono in correlazione con il carcinoma del collo dell’utero. Contro l’infezione da epatite B e contro il virus del papilloma tipo 16 e 18 sono disponibili efficaci vaccini.
La via della immunoterapia è la più attuale: nella terapia anticancro vi sono oggi prodotti largamente diffusi che agiscono nel campo della immunoterapia aspecifica. Tarro e collaboratori hanno isolato e purificato già da tempo un antigene derivato da masse tumorali asportate chirurgicamente, denominato T.L.P. (Tumor Liberated Protein). Il T.L.P., in quanto antigene isolato direttamente da cellule tumorali, agisce nella immunoterapia specifica ed è quindi terapeuticamente più incisivo. L’obiettivo che si vuole ora raggiungere è la sua produzione mediante l’ingegneria genetica
Valerio Calisto Santoro

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