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mercoledì 13 gennaio 2010

Del rinvio a giudizio di Etta Ragusa, a Grottaglie se ne fregano o quasi, intanto a ...


... Firenze in Toscana, ove ha sede l'ECOLEVANTE, c'è un movimento che solidarizza con la nostra coraggiosa cittadina e il suo Comitato Vigiliamo per la discarica.
Etta Ragusa domani comparirà davanti al Tribunale di Taranto, ovviamente il Comitato sarà presente insieme ad un nutrito gruppo di grottagliesi e non solo, ma tutti gli altri, compresi quelli che sobillano in anonimato, domani che faranno? lanceranno i soliti squallidi messaggi anonimi e sobillatori? o si ricrederanno e torneranno a lottare per la moralità, l'ambiente sano e la coerenza?

Questo il testo del Movimento per la non violenza:

In tutta Italia i cittadini si riuniscono in comitati per difendere la loro vita dall’aggressione che interessi economici e politici estranei alle comunità cui vengono imposte opere (spesso illegittimamente autorizzate) che nulla hanno a che fare con i bisogni del territorio. Troppo spesso i cittadini si trovano soli a combattere contro interessi di gruppi economici-politici, sempre più spesso collegati con le varie mafie; la politica e le istituzioni paiono guardare altrove, quando non difendono direttamente gli interessi poco chiari di speculatori, cementificatori, inquinatori. In questi giorni vogliamo esprimere pubblicamente la nostra solidarietà al comitato “Vigiliamo per la discarica” di Grottaglie, in Puglia, la cui coordinatrice, Etta Ragusa (una delle figure storiche della nonviolenza italiana), è stata rinviata a giudizio per “aver reso pubblici atti e documenti” della società Ecolevante Spa che gestisce la discarica di rifiuti speciali di quella città. La prima udienza del processo penale si terrà a Taranto il 14 gennaio 2010. In realtà il comitato “Vigiliamo sulla discarica” ha consegnato alla magistratura una ricca documentazione in cui risultano finanziamenti generosi della società Ecolevante a gruppi politici e le lettere di ringraziamento di questi. Come Toscani, cittadini e persone aderenti alla nonviolenza, ci diciamo indignati anche perché la società che gestisce la discarica di Grottaglie ha sede nella nostra regione e, mentre in Toscana si presenta come modello di gestione e riciclaggio dei rifiuti, in altri luoghi pare avere comportamenti molto diversi. Questo ci fa dubitare che anche molta della “economia sana” non goda di grande salute da un punto di vista dei comportamenti etici e industriali. A Etta Ragusa e al comitato di Grottaglie “Vigiliamo per la discarica” va tutta la nostra solidarietà e appoggio. La loro lotta è quella di tutti i cittadini che rivendicano il diritto ad una vita sana in un ambiente decente.

Fucina per la nonviolenza di Firenze, sezione locale del Movimento Nonviolento Italiano
c/o Isabella Horn
Via Balbo, 1/b Firenze
055/2340369



2 commenti:

  1. come mai ne tu, ne etta o altri, vete fatto pervenire solidarietà a quelli del presidio e non, che sono stati querelati/denunciati/multati?
    come al solito voi volete carità, solidarietà, appoggio, poi agli altri non date nulla.
    quindi fanno bene e firenze a darvela la solidarietà? ma a loro, almeno, avete spiegato tutto? come è andata realmente?
    la storia del presunto incontro riservato/segreto, tra etta e altri del comitato, con settanni, perchè non lo chiarite? perchè non dite tutto ai non violenti di fierenze.
    Ad esempio che altri per questa discarica, sono stati denunciati, querelati, minacciati(che sbagliano a non denunciare) ecc.ecc e non hanno chiesto nulla ne solidarietà ne niente, ma con la forza della ragione vanno avanti a dimostrare la loro innocenza.
    poi la solidarietà deve essere spontanea chi se la sente la faccia.

    RispondiElimina
  2. ma--ti ruttu u cazz.

    MA vi é stato questo incontro?

    vi do una traccia
    LA CASTA DEllA MUNEZZA
    di Bruno de Stefano.

    un dossier simile servirebbe.....!!!!!!
    alla nostra storia , della munnezza a Grottaglie

    spero che alla fine ,se ne tragga un insegnamento
    per la future generazioni.

    Pietro Caramia

    RispondiElimina

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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ammazzato nel novembre del 1975

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