è con un pizzico di commozione che comunico che non sarò candidato alle prossime elezioni regionali.
Ho ritenuto opportuno dare notizia di questa decisione prima che sia noto l’esito delle primarie perché nessuno possa mettere in relazione la mia scelta con il loro esito.
Le ragioni che mi hanno portato a non ricandidarmi sono molteplici. Ma ce n’è una che considero assolutamente fondamentale: in un’epoca in cui, nella politica, prevalgono i personalismi esasperati e le logiche di conservazione del ceto politico, il sottoscritto intende favorire un processo di rinnovamento del PD e del centrosinistra. Dare, insomma, un esempio che, mi auguro, venga seguito anche da altri. Anzi, da molti altri.
La commozione è inevitabile. Si chiude una parte importante della mia vita e della mia esperienza politica.
Negli anni del mio impegno istituzionale credo di avere dato un contributo al mio territorio ed alla mia Regione. L’ho fatto con amore e con assoluta dedizione. L’ho fatto considerando gli interessi ed i diritti dei cittadini prioritari rispetto a tutto ed a tutti.
Il mio lavoro nel Consiglio regionale ha sempre messo al centro l’essere umano con i suoi problemi, con i suoi affanni, con i suoi dolori. Vorrei che fosse ricordato per una legge che considero la cosa più bella del mio impegno istituzionale di questi anni: la legge n. 25 del novembre 1996. La legge che ha istituito i rimborsi delle spese per tutti i cittadini che si sottopongono ai trapianti, in Puglia, in Italia ed all’estero. Prima del 1996 il diritto al trapianto, e, dunque, alla vita, era riservato ai ricchi, a coloro che potevano. Dopo quella legge, tutti hanno potuto e potranno in futuro ricorrere al trapianto ricevendo dalla Regione il rimorso totale delle spese.
La mia concezione della politica è stata questa: il cittadino, l’essere umano, al centro dell’impegno istituzionale.
Ho fatto tante cose nella mia lunga (perché iniziata in giovanissima età) esperienza politica. Ho fatto il giornalista, ricoperto incarichi di partito, sono stato consigliere comunale della mia amata città, infine vicepresidente del Consiglio regionale. Ho conosciuto personalità della politica, della cultura, dello spettacolo che non dimenticherò mai. Ma l’aspetto che più mi ha inorgoglito di questa lunga esperienza è stato il rapporto con i cittadini, a cui non mi sono mai sottratto.
Torno a fare il soldato semplice. Con lo spirito di servizio di sempre, pur senza avere i gradi. Non sono i gradi, a mio parere, a fare un dirigente, un vero leader. Ma la passione, l’altruismo, l’amore verso la Politica (con la P maiuscola).
Il mio impegno continua. Continua nel PD, continua nel centrosinistra, continua verso la mia gente. Quella gente che mi ha onorato, in ben sei elezioni (tre comunali e tre regionali) di un grande consenso. Un consenso che mi ha sempre stupito ed onorato.
A tutte le persone che mi hanno gratificato di quel grande consenso voglio dire: grazie. Mi hanno dato tanto. Spero di avere, sia pure in minima parte, corrisposto alle loro attese.
Lilli come spieghi questi due articoli: http://www.pugliapress.it/images/pagina9.jpg e http://www.grottaglieinrete.it/public/post/grottaglie-il-decoro-urbano-e-il-vandalismo-menefreghista-siamo-davvero-una-citta-civilizzata--2331.asp .
RispondiEliminaPUGLIAPRESS copia da GIR senza neanche mettere l'autore?
Troppo tardi ha capito di non ricandidarsi alle prossime elezioni regionali il Mineo.
RispondiEliminaLe scuse di non volersi candidare si arrampicano sugli specchi.
Infatti oggi dichiara che prevalgono i personalismi, personalismi politici che sono sempre esistiti e sempre esisteranno.
Caro Mineo, cari VOI tutti, il rinnovamento non si crea dietro le quinte o dichiarandosi a favore di un rinnovamento. Parole politiche senza senso, parole politiche che non reggono nè in cielo nè in terra.
Probabilmente non ha ancora capito il Mineo e quelli del PD che il passaggio ad una loro vita potica sta per finire come è già finito il rinnovamento del PD.
Essi ritengono di portare avanti "IL RINNOVAMENTO" e poi ... sono sempre gli stessI.
Renato
Per legge Mineo - come gli altri - alla fine della avventura politica, ha diritto ad una cospicua somma, una sorta di TFR a titolo di contributo per il ritorno alla sua precedente attività professionale.
RispondiEliminaSarà la voglia di incassare subito ad averlo spinto? Fatti suoi!
Bene.
Nel caso di specie, ma qual'era l'attività professionale precedente del Sig. Mineo?
e quale sarà la futura?
A quanto ammonta il vitalizio di questo illustre politicante di mestiere?
Ai dirigenti del PD il compito di rispondere ed il compito di impedire al "pensionato d'oro" di ergersi a MORALISTA SENZA TITOLI
circa 100000 euro.
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