BRINDISI - Alenia Aeronautica ieri mattina a Roma ha confermato alle segreterie provinciali e nazionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil il proprio piano di chiusura del sito produttivo di Brindisi e di ristrutturazione di quello di Venezia Tessera. La chiusura dello stabilimento di Brindisi (ex Aeronavali di Venezia, ed ex Alenia Aeronavali) è stata fissata per il 31 dicembre 2010, previo trasferimento all’area riparazioni materiali compositi di Alenia Grottaglie di 49 unità, e cassa integrazione di 12 mesi più 12, finalizzata al prepensionamento di altre 25 unità. Mentre per il sito di Venezia che - secondo Alenia - sarà interessato da turni di cassa integrazione definiti di «desaturazione», le parti si sono riconvocate per il 27 aprile, per Brindisi è il sindaco Domenico Mennitti che ha deciso oggi di prendere l’iniziativa di convocazione di un tavolo locale tra istituzioni locali, parti sociali, Alenia Aeronautica e Finmeccanica. Obiettivo, salvare il sito produttivo e mantenere a Brindisi la forza lavoro dello stabilimento.
Ma tale ipotesi presuppone un cambio di missione del sito stesso, perché Alenia e Finmeccanica considerano insostenibili i costi orari di lavoro delle manutenzioni aeronautiche, e vi stanno progressivamente rinunciando. Sarebbe perciò quella del passaggio alle attività di costruzioni l’unica strada percorribile. Il problema è quello di impedire la perdita di una fabbrica, visto che Alenia non ha intenzione comunque di ricorrere a licenziamenti. Nelle prossime ore si conoscerà la disponibilità di Finmeccanica a partecipare ad un tavolo sul caso Brindisi. Intanto ieri mattina sindacati e lavoratori hanno incontrato il prefetto, che informerà il governo della situazione, mentre Pd e Confindustria si sono schierati contro la chiusura della fabbrica.
Marcello Orlandini
nota a margine della sottoscritta: "E mo si ride!"
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