Che ora è ?

lunedì 12 aprile 2010

APERTAMENTE 12 aprile 2010 - Le cul de sac


Le Elezioni regionali appena archiviate hanno lasciato una sola certezza: la gente non ne può più della politica falsa, amorale ed affaristica, poi nella nostra città il test elettorale ci ha fatto capire, ancora una volta, che la nostra comunità non ha leaders politici degni di questo nome, tale mancanza ormai è un difetto o meglio un gap che ci trasciniamo da anni, chiedersi il perché e cercare di dare delle risposte oneste dovrebbe essere un esercizio di chi ha molte responsabilità di questa mala politica. Mi riferiso a tutti quelli che in 20 anni sia di centro destra che di centrosinistra si sono sentiti in diritto di ingombrare con le loro poco edificanti presenze e il loro modo egoistico e in molti casi quasi naif, di fare politica, un percorso che parallelamente avrebbe dovuto far sortire una nuova classe politica, un ricambio di gente competente e con la voglia di costruire un'alternativa innovativa. Invece no, hanno agito da tappo, impedendo qualsiasi evoluzione di nuove proposte politiche, queste elezioni sono state l'ennesima prova di ciò che ho appena esposto, è stato riproposto il già visto, con una piccola parentesi di novità (Galletto e Lacorte) che non hanno convinto e quindi lasciato quasi indifferente un elettorato che va assottigliandosi sempre più.
Veniamo ai fatti e cominciamo dalla fine, Galletto sere fa al Castello ha fatto una reprimenda sul come sia andata la campagna elettorale, ha ringraziato solo la sua famiglia per l'impegno profuso nella raccolta dei voti, al resto dei compagni, tutti presenti in prima fila, solo reprimende per essere stato lasciato quasi sempre da solo, ad "arricchire" la serata un aneddoto sulla storia della sua candidatura, pare, voluta inizialmente dal Bagnardi padre, poi tale volontà tramontata misteriosamente e smentita dal Bagnardi figlio con il solito metodo fantasioso del non so nulla e conseguente caduta dal pero.
Ma per chi è attento a ciò che accade nella nostra città sa benissimo che la caduta dal pero del Bagnardi figlio è dovuta al fatto che all'insaputa dal padre Giuseppe, aveva già preso accordi col Pelillo e quindi impossibilitato ad aiutare il Galletto.
Da qui si evince il livello basso della politica nel nostro territorio, un livello che sta permettendo da oltre 20 anni di essere la terra di conquista di questo o di quel politico tarantino o martinese, dove non è difficile rastrellare voti, tanto i grottagliesi son fatti così "amanti dei forestieri", tanto da eleggerli sindaci, aiutarli a diventare parlamentari e consiglieri regionali e provinciali e quando finalmente hanno un sindaco dai natali indigeni se lo scelgono simile all'uomo ombra, senza leadership, con un solo pallino: l'Alenia. Tutto il resto è roba di poco conto, tanto c'è il vice sindaco che pensa al resto.
Risultato: una città alla deriva, sempre più schiatta e sempre più devota al "dio della monnezza" e come se non bastasse si stanno creando tutti i presupposti che torni il se dicente "uomo nero della monnezza", ormai preda della sindrome di San Sebastiano, è riuscito, grazie alle lamentazioni, a calamitare intorno a se vecchi amici dell'epoca sindacale, che a un certo punto lo hanno abbandonato, ma improvvisamente e misteriosamente si sono riavvicinati al già Sindaco e che, se non si provvederà in tempo, tornerà a sedere sul primo scranno comunale.
Di fronte a questo scenario c'è solo la necessità di armarsi di buona volontà e costruire qualcosa di alternativo a tutto questo sciattame e cercare di costruire qualcosa di veramente innovativo, di moralmente valido, al di la di tutti gli steccati ideologici e partitici, per cercare di far rinascere una Grottaglie migliore che non deve assolutamente passare da Vinci, dai Santoro, dai Bagnardi, da Patruno, da Donatelli e tanti altri che per anni hanno contribuito a far cadere questo nostro territorio in un cul de sac da cui sarà molto difficile uscire, se non con la collaborazione di gente nuova, competente, onesta e di buona volontà.
Certo radio scarpa sempre più insistentemente comincia a fare nomi di probabili candidati sindaci, si parla di un direttore di Banca locale, ma ci credono in pochi, perché in un momento in cui la Banca va a gonfie vele, schierarsi non farebbe bene alla stessa banca, io sarei tra i primi clienti a chiudere il conto.
Qualcuno fa anche il nome del vice sindaco in carica, ma anche qui ci vorrà del gran coraggio al Pd grottagliese proporre un vecchio della politica, sarebbe una sconfitta annunciata, per fare colpo il PD grottagliese dovrà contare su un nome importante, nuovo, di accertata competenza e una vera novità, che non è Galletto già cotto allo spiedo. Lo stesso discorso vale per il centrodestra, se riproporrà Michele Santoro.
Insomma è un bel caciondero quello della scelta del prossimo primo cittadino della Città di Grottaglie, non sarà facile e sarà una partita dura tutta da giocare. Se l'intelligenza politica e la fine strategia avranno la meglio, Grottaglie, finalmente, riuscirà a svoltare.

6 commenti:

  1. Guarda che nemmeno Bagnardi ha natali indigeni: suo nonno si trasferì con la famiglia da Alberobello a Grottaglie per fare l'autista di piazza. Nella cittadina dei trulli vendeva souvenir.

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  2. Indigeni:originario del luogo in cui vive.Se fosse confermato che i Bagnardi,sono di origine barese,di Alberobello,si inizia a capire tutto.Venditori di souvenir,autista di piazza,
    venditori di.....fumo.E pensare che il grande senatore Pignatelli,lo ha fatto diplomare ragioniere,per avere un fido amico, invece si è trovato un traditore in casa.Chiedete ai vecchi saggi grottagliesi che sanno.Ha ragione Lillì D'amicis,che Grottaglie è amante dei forestieri.
    Meditate grottagliesi,meditate....
    Uno di Voi

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  3. non ste bisuegnu ca lu dici lilli damicis ca li vurtagghi sotu amanti tli furastieri.lu sapunu tutti, cumpa'

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  4. E di don Attilio Cavallo (padre di Tonino) sammarzanese doc, che ne dite?

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  5. Vi è una conferma clamorosa :
    Grottaglie è veramente alle pezze !
    Invece di comemntare l'interessante "pezzo" che precede e le ingerenze dei parenti (anagrafici e/o di fatto) del Sindaco ( o di altri ) non eletti ma tanto pesanti nelle scelte effettuate in nome della intera città, si spendono parole alla ricerca di veri o presunti alberi genealogici.
    CL

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  6. Proprio il commento della ns Lillì ci porta ad interessarci degli "indigeni".Lo straniero o presunto tale,appena arriva a Grottaglie,
    pur non conoscendo il territorio,ma ramificando le sue conoscenze e le sue amicizie riesce a salire sul PODIO. Grottaglie,secondo Lei, non sà esprimere un elemento di cultura,moralità, personalità ed onestà intellettuale? Sicuramente questi uomini, questi veraci grottagliesi ci sono, ma non emergono perchè ritengono la politica sporca e corrotta,
    NON sono d'accordo con Lei,quando dice "Grottaglie è veramente alle pezze".
    Questo lo vogliamo noi.E' ora di alzare la testa, di ribellarsi a questa marcia politica.
    Molti interventi,riguardanti anche questo"pezzo"
    sono sotto il commento "il NON avvenuto reprimenda di Galletto" Uno di Voi.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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