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venerdì 15 aprile 2011

Il giornalista Rai, Franco di Mare a Grottaglie grazie al Nomine Rosae


"Non Chiedere Perché"  della  Rizzoli Editore è l'ultima lavoro editoriale del giornalista  Franco Di Mare,  finalista al Premio Bancarella 2011, il giornalista Rai sarà presente al Liceo Moscati  nell’Aula Magna del Liceo Moscati Via Sant' Elia Ore 17.30

Piccolo estratto del libro.

Marco chiese il conto.
“Racun molim.”
“Jedna j po marca.”
Un marco bosniaco e mezzo. Frugò in tasca e trovò una moneta da due. Poi ci ripensò.
Cercò meglio e trovò gli spiccioli esatti.
Li appoggiò sul tavolo e se ne andò via.
Un marco e mezzo. Non un centesimo di più. Non avrebbe mai potuto lasciare una mancia alla madre di sua figlia.

Serve un pizzico di follia per inseguire, nella vita, quello che a tutti appare un sogno irragionevole.
Questa storia si sviluppa a Sarajevo, in piena guerra fratricida della ex Jugoslavia, nell’estate del 1992, quando i cecchini sono appostati dietro ogni persiana, le granate dilaniano interi quartieri, persino arrampicarsi su un albero può essere letale: c’è chi muore perché non ha saputo resistere alla tentazione delle ciliegie. Con la ferita di un matrimonio fallito ancora aperta, Marco De Luca è l’unico fra i suoi colleghi giornalisti ad aver accettato l’incarico di inviato per la televisione italiana in questo inferno. Raccontare la complessità dei Balcani in novanta secondi al Tg è impossibile, perciò non resta che denunciare l’inaudita barbarie. Come quella del bombardamento sull’orfanotrofio, dove Marco si precipita a realizzare un servizio.
Ma questa volta il filmato, paradossalmente, non ha nulla di drammatico. Come è possibile? In quella camerata piena di culle, Marco è rimasto colpito da un particolare che nessuno ha notato: c’è un’unica bimba bruna, mentre tutti gli altri sono biondi. E proprio quella bimba bruna lo spinge a inseguire, con un pizzico di follia, quello che a tutti appare un sogno irragionevole.
Questa storia, ispirata a vicende realmente accadute, ruota attorno a un formidabile atto d’amore che, a dispetto delle bombe e della burocrazia, si è potuto compiere grazie all’aiuto provvidenziale di due donne e alla determinazione incrollabile di un uomo.
Ed è diventata un romanzo che emoziona, commuove e rivela, in Franco Di Mare, un nuovo, sorprendente talento narrativo

FRANCO DI MARE è nato a Napoli nel 1955. Giornalista, dopo vent’anni come inviato di guerra, è passato alla conduzione televisiva (Speciale Tg1,Uno MattinaUno Mattina Estate e Sabato domenica e… la tv che fa bene alla salute). Ha ricevuto numerosi premi, fra cui due Oscar della televisione per i suoi reportage dal fronte. Raccogliendo alcuni ricordi dalle zone calde del pianeta, ha costruito uno spettacolo teatrale che è poi diventato un libro molto apprezzato: Il cecchino e la bambina (Rizzoli, 2009). Non chiedere perché è il suo primo romanzo.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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