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sabato 23 aprile 2011

Bruni e il “Il Mediterraneo che include”

Bagnardi, Bruni e Burano
Dalla storia antica, dai rapporti tra emigrazioni e racconto letterario alle questioni legati al presente. Il Mediterraneo al centro di una discussione a più voci che ha visto, comunque, la relazione centrale di Pierfranco Bruni, esperto di Etnie, Minoranze Linguistiche e Letteratura e curatore di un progetto specifico per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
A coordinare i lavori del Convegno, svoltosi a Grottaglie (Ta) nella Sala Conferenze del Laboratorio Burano, è stato il presidente dell’Associazione “Koinè Giuseppe Battista” Roberto Burano mentre ha introdotto il tema il sindaco Raffaele Bagnardi. La problematica ha toccato aspetti specifici del Mediterraneo sottolineati sia sul piano storico sia su quello etno – antropologico sia sul rapporto tra migrazioni e territorio.
 “Mediterraneo tra Sponda Sud e Sponda Nord. Radici, - ha affermato Pierfranco Bruni, - che richiamano matrici culturali e storiche oltre che legami e radicamenti antropologici che si relazionano con elementi economici e visioni di politiche internazionali. Il Mediterraneo che include. Si tratta di una riflessione che ha un senso proprio nelle sfaccettature dei nostri giorni e di questa contemporaneità che invade il presente”.
“I processi culturali, soprattutto in questa temperie e nella attuale struttura geografica, - ha aggiunto ancora Pierfranco Bruni, -  rappresentano un modello contaminante e partecipativo tra le singole eredità e le identità. Il Mediterraneo include, tra l’altro, l’Europa con i Balcani. Include l’intreccio e la comprensione, nella responsabilità, di religioni e filosofie. Include modelli di integrazioni nelle sfaccettature dell’emigrazione. Bisogna poter pensare al concetto di inclusione per capire di più la storica visione delle diaspore all’interno di tre concetti fondamentali: 1. clandestinità. 2. profughi. 3. rifugiati”.
 A fare da scenario è stata una lettura di alcuni brani tratti dalla “Buona Novella” di Fabrizio De André e dai suoi tracciati che rimandano alla sua ricerca tra le lingue del Mediterraneo.
La manifestazione è stata organizzata in collaborazione tra l’Associazione Culturale “Koinè”, il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Grottaglie (Ta).
“Il Mediterraneo, - ha dichiarato Roberto Burano, -  è uno sviluppo storico e letterario in un legame tra etnie storiche che oggi costituiscono una chiave di lettura fondamentale per capire il ruolo migrante dei popoli del Nord Africa”.
 “Sino a qualche tempo fa, ha richiamato Raffaele Bagnardi, si parlava spesso di un Mediterraneo degli scontri e delle esclusioni. Il Mediterraneo diventa una prospettiva includente tra la comprensione delle storie e le civiltà che comunicano. Ma il Mediterraneo che include non è soltanto un concetto o una metafora. È, invece, riuscire a trovare i punti di snodo tra le convergenze che vanno oltre le stesse divergenze economiche”.
“Il Mediterraneo, - ha concluso Bruni, - è il vero pensiero meridiano che interagisce con quella mediterraneità cara a Corrado Alvaro, a Luigi Pirandello, a Marie Cardinal, a Vintila Horia, a Raffaele Carrieri, a Carl Scmitt”.




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