L’introduzione del capogruppo Luciano Santoro si è soffermata sull’opportunità del piano provinciale di creare le condizioni per formare una generazione che è esclusa completamente dal mercato del lavoro e chje sta pagando più di altre la violenta crisi economica che il Paese sta vivendo.
“Pur avendo a Grottaglie una realtà viva – sottolinea Santoro - con la presenza di piccole e medie imprese, e di uno dei più importanti investimenti degli ultimi anni fatti nel Mezzogiorno cioè Alenia, il numero di iscritti presso l’ufficio per l’impiego della nostra città – un numero tuttavia non corrispondente al numero reale di disoccupati e inoccupati – è di 6151 unità. Una realtà che ci obbliga a interrogarci sul ruolo che gli enti locali e soprattutto la futura amministrazione comunale di Grottaglie – così come è stato fatto in questi anni – deve avere nei confronti del lavoro, fatto di attenzione assoluta e politiche mirate alla creazione di un’occupazione di qualità, tanto più in presenza di un vuoto politico-istituzionale nei confronti del mondo del lavoro al quale ci ha abituato l’attuale Governo.”
Il Presidente della cooperativa Dast ha sostenuto la necessità – della quale il piano tiene in debito conto – di valorizzare appieno la figura dei diversamente abili non come fardello, ma come contributo reale di arricchimento della forza lavoro, attraverso necessari e precisi percorsi formativi che tengano conto della disabilità come punto di partenza e non come limite."
L’assessore provinciale Luciano De Gregorio ha evidenziato i tratti caratteristici del piano – svolto in continuità con le basi gettate dal precedente assessore Vito Miccolis e con la condivisione del Presidente della Provincia Gianni Florido - che intende essere un punto di riferimento nelle modalità di fare sistema tra attori istituzionali, attività produttive e mercato del lavoro.
“Il piano – rimarca De Gregorio - si riferisce alla programmazione 2011 della formazione professionale, che potrà giovare di stanziamenti che si aggirano sui 9 milioni di euro e che formeranno 44 profili professionali. L’aspetto saliente del piano è legato alle modalità che accompagneranno la scelta dei profili da formare. Questi ultimi infatti scaturiranno da un prossimo confronto concertativi con i sindacati, con Assindustria, ma soprattutto con le grandi imprese presenti sul territorio, che indicheranno le figure professionali necessarie al mercato. Cercheremo in tal senso di legare la formazione a quello che è lo sviluppo del territorio, valorizzando il distretto della logistica, l’area portuale e quella aeroportuale. In seconda fase passeremo ad una riorganizzazione dei centri per l’impiego e sottoscriveremo un piano da presentare a scuole di formazione per l’approvazione di un codice etico di trasparenza. La nuova formazione professionale comincia da qui.”
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